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Questo blog è la traduzione di The Couch Gymnast, blog sulla ginnastica internazionale.

giovedì 4 dicembre 2008

La classifica di Una Ginnasta da Salotto delle dodici migliori...


...SQUADRE!


Ho sempre preferito all-around e finali agli attrezzi rispetto alle finali di squadra nelle gare più importanti. Per me, la ginnastica riguarda gli sforzi individuali, mentre in altre parti del mondo é la squadra l’importante. Non fraintendete: adoro il dramma e l’eccitazione delle gare di squadra, ma mi stufa il fatto che a volte ci siano sempre e solo le stesse squadre.

Almeno, con la regola delle due atlete per squadra nell’all-around, si vedono molte ginnaste diverse provenienti da paesi diversi; la finale per attrezzo invece, focalizzandosi su una specialità, é sempre una competizione aperta. Mi piace la varietà di questi due tipi di gara. In ogni caso, c’é sempre qualcosa da dire riguardo alle quattro o cinque più brave, con solo tre medaglie a disposizione. Si tratta un po’ di una resa dei conti ad ogni gara importante, specialmente da quando l’egemonia della Romania é finita.

Anche le gare di squadra mi piacciono, anche se non così tanto come le altre (Non riesco ancora a rivedere la finale di squadra di Pechino dopo averla vista in diretta. É stato così emozionante che non penso ce la farei di nuovo!).

Quindi, la lista di oggi riguarda le mie squadre preferite degli anni passati. Ci sono di sicuro nazioni che preferisco, ma ci sono anche formazioni che ho amato più di altre. Mi piacciono per diversi motivi: a volte semplicemente per la loro bravura nella ginnastica, a volte per aver raggiunto obiettivi mai raggiunti prima, a volte si tratta di politica o di combinazione di diverse personalità. A volte solo perché mi piacciono.

Ecco quindi, la lista delle mie dodici squadre preferite.


12. Ucraina, Olimpiadi di Sydney 2000 (quarto posto)

Ho scelto l’Ucraina al dodicesimo posto perché fu l’ultima volta in cui ce la fecero davvero. Sembravano essere ritornate per un attimo, ottenendo quel quarto posto, il loro miglior risultato da un po’ di tempo. Ma dopo quello... basta.

La squadra era composta da grandi atlete, come la Karpenko che avrebbe potuto/dovuto/voluto vincere l’all-around. Era grandioso vederle gareggiare così bene, specialmente visto che il loro paese era in difficoltà.

Non so cosa pensare di Ostapenko, ma spero davvero che riesca a rafforzare la squadra ucraina. I talenti non mancano, ma hanno bisogno di un allenatore che dia un po’ di fiducia, di modo che magari un quarto posto non sia più così sorprendente.

11. Stati Uniti, Olimpiadi di Atene 2004 (argento)

In questo caso, non ho apprezzato particolarmente lo sforzo della squadra: troppi infortuni, troppi cambiamenti nella formazione e la “prima donna” era una ginnasta che proprio non riesco a farmi piacere. Ma come individualiste, ho amato alla follia la maggior parte di loro ed alcune sono le mie ginnaste americane preferite ancora oggi. Courtney Kupets é stata la ginnasta più forte tra tutte quelle che si sono rotte il tendine d’Achille; poi é così solare, ma non in modo fastidioso. Lei e la super elegante Courtney McCool sono le ragioni per cui mai smetterò di amare i Gym Dogs (la squadra di ginnastica dell’Università della Georgia per cui gareggiano attualmente Kupets e McCool, N.d.T), anche se tendono a vincere praticamente tutto.

Terin Humphrey era grandiosa ed ero al settimo cielo quando ha vinto una medaglia individuale. Ho sempre adorato la grazia e la stabilità della ex-belva Mohini Bhardwaj. Era un po’ la versione ginnica di Jennifer Capriati. Non dimenticherò mai l’immagine di lei in piedi in un angolo che cerca di scardarsi per gareggiare in trave nel concorso a squadre con un preavviso di dieci minuti, o il modo in cui afferrò dopo il braccio di Carly Patterson ansimando che era stata la cosa peggiore che aveva mai dovuto fare!

Annia Hatch: ogni volta che la vedo al volteggio, mi manca il respiro. Formidabile.

Sigh... Amavo queste ragazze.

10. Italia, Europei 2006 (oro)

Bisogna ammetterlo, é stato follemente meraviglioso quando l’Italia ha sorpassato sia Russia che Romania conquistando l’oro a squadre a Volos. La forza dei punteggi di Vanessa Ferrari alla trave e alle parallele, le performance delle compagne di squadra Bergamelli e Giovannini e gli esercizi impressionanti di nuovi arrivi come la Parolari si sono aggiunti agli errori alle parallele delle grandi squadre vedendo l’Italia passare davanti fino ad arrivare dietro la Romania. Poi, all’ultimo minuto, con un’incredibile rotazione al corpo libero, l’Italia é riuscita a passare davanti alla Romania con un minuscolo margine di .1. Può essere minuscolo per molte cose, ma é invece enorme per il nuovo potere internazionale raggiunto dall’Italia nella ginnastica femminile.


9. Australia, Commonwealth Games 2006 Melbourne (oro)

Ho scelto questa squadra perché mi ricorda le cose che ha perso l’Australia troppo presto. Monette Russo, una delle più stabili e forti ginnaste che abbiamo mai avuto, ha avuto un infortunio troppo presto per i miei gusti. Sia Chloe Sims che Hollie Dykes erano in questa squadra e si sono ritirate troppo presto. Su questo punto, ho due spiegazioni contrastanti. Mi preoccupa vedere due formidabili atlete rovinarsi così giovani in un paese in cui la pressione di gareggiare é alta, ma di sicuro non come in altri paesi. Allo stesso tempo, apprezzo lo stile di vita australiano per cui queste ragazze possono lasciare lo sport e passare ad altre opportunità. Anche se in ogni caso, mi si spezza il cuore vederle ritirarsi.

Hollie si occupa di danza, il che mi fa piacere visto come si muoveva bene e Chloe é la persona giusta per dare il meglio di sé in una squadra di ginnastica all’Università. Anche Naomi Russell si é ritirata, ma non so il motivo, anche se era molto brava alle parallele. Ashleigh Brennan é stata l’unica a partecipare alle Olimpiadi di Pechino quest’anno.


8. Spagna, Ghent 2001 (quarta)

Vi ricordate gli anni in cui la Spagna iniziò ad emergere, alla fine degli anni Novanta-inizio duemila? É durata poco però, sono apparse e poi scomparse prima di avere una vera possibilità di farcela. Ma era un piacere guardarle al volteggio e al corpo libero. A Ghent, con talenti come la Moro, la Gomez e la Moya, hanno dato del filo da torcere alla trave e alle parallele. A parte i body, era davvero piacevole guardarle. Mi sarebbe piaciuto che avessero vinto una medaglia di squadra ai Mondiali al tempo, visto che non sembra che possano tornare alla stessa forma di prima.

7. Brasile, Pechino 2008 finale a squadre (ottavo posto)

É bello quello che é successo al Brasile negli ultimi dieci anni e, anche se non hanno ottenuto i risulati sperati quest’anno, la squadra era composta da prove viventi della grande ginnastica brasialiana degli ultimi anni.

Jade Barbosa é la miglior all-arounder che abbiamo mai avuto. Danielle Hypolito, la pioniera. Daiane Dos Santos, con l’acrobatica più spettacolare che la ginnastica femminile abbia mai visto. La talentuosa Lais Souza e le nuove promesse Ana Silva e Ethiene Franco. É stato così piacevolmente divertente vederle impazzire e piangere, e poi scoprire che sarebbero entrate nella finale a squadre.



6. Australia, Anaheim 2003 (bronzo)

Ne ho parlato a lungo. So che é stato un terzo posto un po’ anomalo, ma é stato comunque grandioso vedere l’Australia così in alto da farcela dopo le penalità alle cinesi. Inoltre, questa squadra rappresenta per me il cambio della guardia nella ginnastia australiana, con la più saggia e matura Allana Slater e la nuova ginnastica di Monette Russo.



5. Russia, Sydney 2000 Sydney (argento)

Chi non le ha amate nonostante le loro performance di sicuro non ottime nella gara a squadre?! Capitanate dalle due bad girls Khorky e Produnova, con sguardo fiero, coraggio e modi atteggiati. Erano anche divertenti. Accompagnate dal talento di Lobazniouk e Zamo, ci hanno fatto vedere una ginnastica stupenda, anche se non sono riuscite ad avere l’oro. E poi, anche se non é stato proprio sportivo da parte loro, é stato grandioso quando si sono tutte tolte subito la medaglia dal collo dopo la cerimonia. Un po’ di dramma ci sta sempre bene, e ne ho apprezzato ogni secondo.


4. Stati Uniti, Pechino 2008 (argento)

Forse é per l’intensità con cui i media si sono focalizzati su di loro, ma sembrava che il loro cammino verso le Olimpiadi fosse parte della mia vita quotidiana, ancora più di quello delle australiane. Sapevo cosa mangiava per colazione Chellsie Memmel prima di sapere che faccia avesse Georgia Bonora. E per questo ho potuto seguire Nastia, Chellsie, Shawn e Alicia dall’inizio alla fine, fino al podio. Bridget e Sam erano novità per me, ma mi sono piaciute lo stesso. Non smetterò mai di volere bene a queste ragazze.






3. Squadra Unificata, Barcellona 1992 (Oro)

Quindi, l’ultima gioia sovietica no?? Quanta bravura in questa squdra, con ginnaste come Bogey, Galiyeva, Gutsu, Lysenko, Chuso e Grudneva! Alcune hanno partecipato al altre olimpiadi, quasi tutte hanno avuto medaglie d’oro individuali a livello mondiale e qui si stavano allenando insieme per l’ultima volta, prima di dividersi nei vari stati ex-sovietici. Meglio per la Russia dal punto di vista politico, ma per la ginnastica non é stata più la stessa cosa di allora.

2. URSS, Mondiali 1985 (Oro)

Altra abbondanza di talento in un piccolo gruppo. Mostepanova, Shushanova, Omeliantchik, Yurchenko, Baraksanova: ognuna di loro é stata grande in qualche modo, ma il loro punto di forza era l’innovazione. C’era la Mostepanova, che non é riuscita ad avere l’Onodi a suo nome. Poi la Omeliantchik, che ha rivoluzionato il corpo libero con la sua acrobatica favolosa e il volteggio che porta il suo nome. La Yurchenko, che ha cambiato il volteggio per sempre, Shushunova con quell’elemento al corpo libero e il primo Yurchenko con 1 avvitamento e ½ e anche un elemento alle parallele a suo nome. E infine, Baraksanova, conosciuta per la sua grazia al corpo libero. Come gruppo, fantastiche. Delle vere pioniere nella ginnastica.

1. Romania, Olimpiadi di Atene 2004 (oro)

Si parla spesso di quanto sia stata grande la Romania a portare un gruppo di nuovi talenti ad Atene, completamente diversi da Sydney, e riuscire a vincere l’oro. Fenomenali! La Ponor é stata grandiosa su tre attrezzi e un capitano perfetto. La Rosu era follemente grande al volteggio. Queste due avevano la maturità giusta per far sì che la squadra reggesse fino alla fine. Oana Ban era tutta pepe al corpo libero. Lo sforzo alla trave della giovanissima Eremia é stato apprezabile, come l’appassionante esrcizio al corpo libero della Sofronie, uno dei miei preferiti di quella Olimpiade. L’esecuzione della Stroescu fu inappuntabile e brillante come quella delle altre. Non mi interessano le mancanze alle parallele, perché la loro bravura e il loro dinamismo al corpo libero e alla trave compensavano il resto! É stato un piacere vederle vincere. Se lo meritavano più di chiunque altro ma non perché fossero rumene e quindi ci si aspettava che vincessero, ma perché quel giorno furono davvero grandi.


1 commento:

Giulyx14 ha detto...

Sono d'accordo!!!Mi piacciono molto questi team..Soprattutto quello italiano XD