
Una cosa mi ha tormentato negli ultimi tempi, allo stesso modo in cui la versione del Codice pre-Pechino ha tormentato tutti quanti: quanto la ginnastica sia diventata tutta uguale. Le stesse cose usate e riusate ancora. Esercizi al corpo libero che si assomigliano nella coreografia per l’uso di combinazioni di elementi eseguiti al solo scopo di ottenere una certa difficoltà. I giri perno con la gamba a squadra sulla trave sono diventati praticamente un prerequisito. Le medaglie al volteggio dipendono da quanti avvitamenti si riescono ad attaccare ad uno Yurchenko. Finire l’esercizio al suolo con un doppio carpio é la norma.
Ovviamente ci sono sempre alcune innovazioni e stili unici che emergono nelle gare importanti e che sembrano brillare ancora di più se confrontati con il piattume che si vede intorno.
E ovviamente, ognuno ha le sue preferenze personali. Sono sicura che ci sono persone che si entusiasmano quando vedono un salto laterale in trave o un’uscita dalle parallele in doppio teso. Ho scoperto quali sono le mie cose preferite ultimamente girovagando su YouTube e ho fatto una lista e quindi, proprio come l’affamato Oliver Twist, cavolo, ancora per favore!
E quindi oggi ecco una lista delle cose che vorrei si vedessero un po’ di più nel nostro sport preferito per dimostrare che c’é ancora spazio per l’originalità.
1. Scelte musicali interessanti al corpo libero
Mi sorprende sempre sentire, nei documentari sulla ginnastica, atlete e allenatori che si lamentano di quanto sia difficile trovare musiche originali e uniche per gli esercizi, che vadano anche bene con lo stile e la personalità della ginnasta. Mi sorprende perché trovo che alcune scelte in questo campo siano proprio, beh, una schifezza. Per esempio la più recente di Shawn Johnson: rispetto di sicuro la sua scelta di avere una musica che rispecchiasse il fatto che sta maturando come ginnasta, ma la musica che ha scelto? Mmm. Almeno quella carina che usava prima si distingueva dalle altre. Quella nuova é sempre uguale e non rispecchia per niente la sua acrobatica così dinamica. Mi lascia completamente indifferente e di sicuro non mi gliora le sue scarse abilità coreografiche.
Dall’altra parte, molti si sono stupiti della scelta di Vanessa Ferrari di usare la musica del Quinto Elemento, mentre io penso sia stata un’ottima idea. Non sono sicura però che lei riuscisse a rendere giustizia alla musica, ma almeno quella era una scelta interessante e coraggiosa. Tutta questa musica classica inizia a sembrare così simile e la usano in così tante che é difficile spiccare. Alcune ci riescono, comunque. Anna Pavlova, per esempio. Il pezzo con violino di Shannon Miller si abbinava alla sua grazia particolare. Cheng Fei se li fa scrivere apposta per lei!
Alcune fanno scelte ancora più coraggiose, e fanno bene. Isabelle Severino é stata un genio a scegliere della musica moderna che non si scontrasse con la sua ginnastica, a differenza della Zamo, la cui scelta dei Prodigy é stata quantomeno bizzarra. Alcune tengono in conto la loro età, vedi la musica di Mo Huilan con la macchina da scrivere o quella con gli uccellini della Omeliantchik. O anche Devil Goes Down To Georgia della Moceanu. Musiche carine per ginnaste carine!
Qualcuna ha anche compiuto grandi scelte sperimentali, vedi la Boginskaya. Scelte stravaganti quelle di Dasha Joura e della Mitova, con la musica blues anni fa. Perché ci sono sempre più scelte musicali insignificanti?
2. Combinazioni/salti entusiasmanti alla trave
Veramente, ci sono così tanti tipi di salti diversi che non deve essere troppo difficile inventare combinazioni di elementi alla trave, invece che le solite che si vedono ultimamente... No?
Una delle ultime che preferisco é la serie di Shawn Jonhson di salto sagittale, salto carpiato unito e salto dietro, principalmente perché la esegue spesso in modo molto pulito e dinamico (basta vedere la sequenza dell’all-around a Pechino per vedergliela eseguire alla perfezione).
Scavando nel passato, mi piaceva un sacco il salto sagittale con attaccato un salto avanti di Qiao Ya nell’esercizio del 1994, unico e molto carino. Mi piaceva anche il cosacco con un giro unito a un sagittale con mezzo giro di Tasha Schwikert: lei sì che era un’esperta nei giri, ma questa serie era troppo bella quando la eseguiva bene ed era perfetta per il suo stile atletico. Se una non é aggraziata, é inutile fingere di esserlo, perché difficilmente ci si riesce.
3. Doppi avanti

C’é bisogno di più salti doppi avanti, in ogni loro forma, perché sono un ottimo metodo per impressionare. Molti si lamentano della forma di Nastia Liukin nel suo salto doppio al suolo, ma penso sia troppo rumore per nulla. É solo che stona con tutto il resto che fa con così tanta grazia! La Produnova é sempre stata una delle mie preferite, in particolare per tutti i salti che metteva e il suo doppio dalla trave era spettacolare. La Podkopayeva eseguiva raramente il doppio con mezzo avvitamento, e lo stesso la Dos Santos con l’Arabian carpio. Questi sì che sono elementi che mi entusiasmano ogni volta! Come se ci fosse sempre un elemento di sorpresa.
4. Scioltezza ed estensione al corpo libero
E non intendo solo verticali, ma per esempio le rovesciate, i giri vicino al suolo, quegli elementi che le ginnaste facevano quando avevano ancora tempo nei loro esercizi. Costituivano una parte importante degli obbligatori, ma sono lentamente scomparsi dagli opzionali col tempo. Se non capite cosa intendo, date un’occhiata all’esercizio al corpo libero di Lavinia Agache ai Mondiali del 1983 o a quello di Tatiana Lyssenko del 1993. A volte c’erano anche alla trave, come in quella di Andrea Cacovean. Erano una scelta facile per portare qualche innovazione. Oggi poche ginnaste li fanno, anche se per esempio Liukin, Pavlova, Hong e Peng-peng Lee si piegano e stirano per mostrare le loro belle linee. Tutto questo sarebbe d’aiuto alle ginnaste più basse per eguagliare quello che i giudici sembrano adorare in quelle più alte come Liukin e Izbasa.
5. Bei salti al corpo libero

Enjambée alti e ben eseguiti possono essere meravigliosi e non c’é niente di meglio di un bell’ enjambée ad anello o un bel salto del montone (anche se devo ammettere che sono un po’ passati di moda per il loro valore nel Codice). Mi piacerebbe comunque vedere altri tipi di salti, visto che ce ne sono alcuni che non usa nessuno. Il sissone ad anello può essere favoloso, se le ginocchia non si piegano a più di 90°. I salti artistici di Nastia Liukin sono favolosi al corpo libero e non capisco come mai più ginnaste non si ispirino alla danza per trovare nuovi salti. Forse perché ormai la danza non fa più così parte del loro allenamento. Negli anni ottanta e novanta se ne vedevano di più, salti girati, salti del gatto erano parte di esercizi più “ballati”. Basti vedere Lilia Podkopayeva per capire quanto la coreografia contasse per creare combinazioni più aggraziate e complicate.
6. Giri aggraziati
Sono stufa di vedere giri in trave con la gamba a squadra, e sopratutto di vederli eseguire male! Sono stufa anche di giri schifosi al corpo libero. A voltre preferirei che fossero meno importanti, così non vedremmo tutte queste ginnaste che non li sanno fare. I tre giri della Ponor o della Hopfner-Hibs sono bellissimi, oltre ovviamente a quelli di Betty Okino, che ha creato alla trave l’elemento che porta il suo nome. Ma per quanto riguarda l’eleganza, l’originalità e la novità, devo dire, sono più per i semplici giri
in attitude, con la gamba davanti o dietro, non importa. Mi ricorda la grazia di un balletto. Mi piace che Ksenia Semenova li abbia usati sia alla trave che al corpo libero, perché li esegue alla perfezione.
7. Entrate originali alle parallele
Posso capire che gli allenatori preferiscano entrate alle parallele “sicure”. I commentatori della NBC non facevano altro che ripetere che a Marta Karolyi interessa solo che le sue altete salgano sulla trave e ne scendano senza altri particolari pericoli di cadere, e forse la caduta della Sacramone a Pechino é la prova che questa scelta, anche se noiosa, é piuttosto saggia. Penso comunque che ci siano tante altre entrate alla trave facili ma interessanti, e lo stesso vale per le parallele.
Quello che mi manca é lo sforzo che alcune facevano di salire sulle parallele in maniera interessante! Capisco che le ragazze vogliano arrivare subito alla parte importante dell’esercizio, ma un po’ di varietà non sarebbe male. Non devono per forza essere super difficili. Mi piaceva anche l’entrata della Milosovici, anche se si trattava di un semplice mezzo giro con kippe (almeno non era solo un salto allo staggio alto). La versione della Gnauck sullo staggio alto era carina anche, come il giro complete della Onodi. La mia preferita é però il salto avanti sullo staggio basso di Martina Polcrova. Molto molto originale.
8. Movimenti originali vicini alla trave
Mi piacciono i movimenti eseguiti vicino alla trave. Sono obbligatori, quindi perché non eseguirli come si deve? Adesso sento il bisogno di prendermela con quelle ginnaste tipo Shawn Johnson che si siedono sulla trave o si stendono, posano per un attimo come per dire “Ecco, cari giudici, ecco i miei elementi vicino alla trave. Scrivete che li ho fatti, eh!” e si alzano. Alcune li usano come occasione per farsi notare. La Shaposhnikova é ovviamente la prima che mi viene in mente, lei che usava quasi la trave come lo staggio delle parallele. Anche le entrate di Silivas e Moceanu erano interessanti da vedere, con quelle sequenze in appoggio sul collo. Hollie Vise e Shayla Worley ci hanno dimostrato quanto sono sciolte. La Shaposhnikova usava anche quel rotolamento sulla trave, bilanciandosi sulla schiena: troppo bello. Alcune ginnaste hanno usato i giri sulla testa o sulla schiena per stupire! Anche la Zamolodchikova faceva un’entrata grandiosa, con un giro addominale. Penso che anche i giudici apprezzino l’originalità, quindi: ancora, per favore!
9. Planches

Mi piace vedere una planche ben eseguita, anche se non si usano più tanto a causa della necessità di trovare difficoltà di più veloce esecuzione per poter riempire l’esercizio di elementi. Di nuovo, la Shaposhnikova era una campionessa nel campo. Ultimamente, Vanessa Ferrari ha usato una bellissima planche come entrata alla trave e quasi sempre l’ha eseguita perfettamente. Jana Bieger, dall’altro lato, l’ha usata negli ultimi anni con scarso successo, tenendola poco e rendendola meno entusiasmante.
10. Volteggi non Yurchenko!
Vorrei vedere più volteggi non Yurchenko, anche se so che il Codice rende più difficile conquistare medaglie senza. A volte serve qualcosa di originale. Ecco perché mi piaceva da morire i volteggi della Produnova, quello della McIntosh e della Khorkina. Quasi mai risultano puliti come uno Yurchenko teso, ma almeno queste ragazze fanno la differenza.
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