
Oggi per la prima volta parlerò di una cosa che, per gli australiani, è bizzarra e anche un po’ preoccupante. Si tratta della
GINNASTICA UNIVERSITARIA!

Penso di aver detto più volte di essere australiana e ovviamente qui non sappiamo molto della ginnastica universitaria americana. Ma qualche anno fa, quando stavo facendo volontariato in Massachusetts, ho scoperto che la davano in tv ed ero entusiasta. Ecco dove andavano a finire le ginnaste dove essere state parte o non essere riuscite a fare parte della squadra olimpica!

La ginnastica universitaria per me è molto strana. In realtà, tutto il mondo dello sport delle scuole superiori e delle università americane (da come lo vediamo in tv e nei film ovviamente) è strano per un australiano. Certo, gli australiani amano lo sport, ma qui non abbiamo le università come le intendete voi. Non esistono le cheerleaders. Non abbiamo i “pep rallies” (ma cosa cavolo sono poi? E i “tailgate parties”? Mah). Non abbiamo folle immense agli eventi sportivi universitari, figuriamoci interesse dei media. Non abbiamo nemmeno sport femminili che attraggono così tanta attenzione da essere passati in tv. Il tennis e il nuoto sono popolari, ma solo se fanno parte di tornei o gare importanti o si tratta di Olimpiadi o Commonwealth Games. La ginnastica si vede poco in generale.

E di sicuro qui non c’è niente di simile alla ginnastica NCAA con tutti quei colori, la folla, le pettinature, musica e esibizioni hip hop. In pratica, per me è un mondo tutto da scoprire.
Sono quasi sicura che quel giorno ci fosse una gara dei Gymdogs. L’atmosfera un po’ pazza, tutte quelle facce conosciute tra le ginnaste e i vecchi punteggi su base 10 mi hanno intrigata all’istante e da allora ho fatto del mio meglio per seguire l’NCAA su Youtube e sui siti delle università. Di sicuro aiuta il fatto che siano coinvolte anche delle australiane: è ancora meglio sentire come se la cava Olivia Vivian o che Chloe Sims continua a gareggiare!
Ovviamente, la squadra di cui vedo più cose sono i Gymdogs, il che non sorprende visto che sembrano loro ad avere tutti i soldi, tutti i tifosi e quindi tutto l’interesse della stampa. Non possono non piacermi. Sembrano divertirsi un sacco, che immagino non sia difficile quando hai a disposizione camerate lussuose, una palestra super attrezzata e una delle migliori squadre universitarie mai viste. Gli esercizi di Grace Taylor e delle due Courtney mi piacciono molto. Sono una fan delle due Courtney da tempo: la Kupets è sempre uguale (i suoi esercizi al suolo sono sempre un po’ frenetici e lei si infortuna allo stesso modo) ma Courtney McCool è diversa. È molto composta e ho sempre pensato che sarebbe diventata una specie di genio sfigato, ma ha un nonsochè di modaiolo e rilassato.

Mi fanno anche ridere Abby Stack e Taylor in quei video su Youtube quando ballano, e adoravo Katie Heenan, che mi manca un sacco, e il suo umorismo contagioso.
Sono anche fan dei Gators. Spero proprio che Rhonda Faehn abbia una carriera di successo come allenatrice per compensare i disastri della sua carriera di ginnasta. Adoro l’esercizio al corpo libero di Corey Hartung. Preferirei però che la smettessero con quel gesto con le mani che fanno, il Gator chomp. Mi infastidisce, ma forse è solo perché non colgo lo spirito universitario americano. E mi piace anche, parlando di aspetti più futili, che hanno spesso body blu.

Ma la squadra che ha tutto il mio amore è quella dei
Bruins!
Qundi nel post di oggi elencherò le ragioni per cui amo la squadra della University of California – Los Angeles.

Tanto per iniziare, Valorie Kondos-Fields è una delle allenatrici universitarie più affascinanti, visto che la parte ginnica della sua carriera è arrivata molto tardi. La sua formazione da danzatrice è ciò che ha reso gli esercizi al corpo libero delle sue ragazze così leggendari. Non sbaglia mai a scegliere le ginnaste e fa meno chiacchiere inutile di Suzanne Yoculan e sembra anche una bonacciona, sotto sotto. L’ex ginnasta nazionale Allison Jones ha detto che quando ha chiamato Valorie per dirle che accettava la borsa di studio per la squadra, Val ha pianto. Carina.

La UCLA ha avuto due delle mie ginnaste americane preferite in assoluto: Tasha Schwikert e Mohini Bhardwaj. Sono riusciti ad avere Mohini prima che fosse capitano della squadra olimpica! La regina dello stile Tasha ha avuto una carriera grandiosa con l’UCLA, vincendo diversi titoli AA e per attrezzo e diversi dieci alle parallele e al corpo libero. Mohini aveva uno dei migliori esercizi al corpo libero nella storia dei Bruins, con movimenti di estensione fantastici e un bell’insieme di acrobatica come sempre, oltre alla reputazione di ribelle. Che posso dirvi, adoro le cattive ragazze nella ginnastica. Ce ne sono così poche in giro!

Adoro gli esercizi al corpo libero delle ragazze della UCLA. Come può non piacere lo stile, la coreografia e la varietà che la Kondos-Field ha portato? Ogni esercizio è diverso ed è adatto alle capacità delle atlete, oltre che al carattere e al loro fisico. Uno dei migliori è stato quello di Kate Richardson del 2004, con il quale Kate vinse per l’esercizio e la coreografa per l’originalità. Gli esercizi sperimentali di Stella Umeh sono stati favolosi e quello della fine anni Ottanta di Kim Hamilton con la coreografia della chitarra era favvero fantastico.
Il mio preferito è quello di Alison Stoner, mi sembra del 1999. Non riuscì ad andare oltre il primo anno a causa di un infortunio al ginocchio, ma questo esercizio è semplicemente meraviglioso. È molto vecchio stile, forse non sperimentale come altri, ma è bellissimo, con delle serie vicino al suolo e movimenti di estensione stupendi. Può quasi essere considerato un omaggio al vecchio stile sovietico. E oltre alla coreografia divina, Alison si muove in modo fluido dalla coreografia all’acrobatica. Non si ha l’impressione di una transizione netta come accade invece in altri esercizi delle Bruins. Un’inchino alla Field e alla Stoner per questo gioiello.
Parlano di Alison Stoner, mi viene in mente che una delle cose più divertenti delle Bruins è il numero di nomi divertenti tra le ginnaste! Alison Stoner suona troppo da ragazza universitaria! E poi Tauny Fattone, che ha una pronuncia divertente. Arianna Berlin suona come il nome di una qualche artista europea. Heidi Moneymaker è anche carino, e lei tra l’altro è finita ad Hollywood a fare la controfigura in qualche film famoso. Kristina Comforte! Kisha Auld! Anche il nome Aisha Gerber mi fa ridere, ma non so perché!

Parlando di Aisha, è bello come i Bruins hanno sempre considerato il Canada come nazione dalla quale attingere ginnaste. Hanno osservato la crescita di alcune di loro, finendo per arruolare alcune delle migliori, tra cui Ricardson, Umeh, Toussek, Hopfner-Hibbs, Bernholtz, Peckett e Degteva. La maggior parte di loro sono state tra le migliori della squadra.

E ovviamente, si sono aggiudicati la mia canadese preferita, Elyse Hopfner-Hibbs. È meraviglioso vederla nell’ambiente universitario. La sua acrobatica è sempre favolosa ed è stata piuttosto costante finora. Sta dando del filo da torcere al volteggio, forse inaspettatamente, ma sta andando bene anche nell’AA.

Penso che la cosa migliore della Field sia che è riuscita, grazie alle splendide coreografie sia in trave che al corpo libero, a spostare l’intensità che Elyse metterebbe negli esercizi, intensità che ha forse nascosto un po’ la sua personalità, verso la coreografia, che ha così acquistato un po’ di stile. Anche se sono una grande fan di Carol Angela Orchard, e dovreste saperlo se leggete il blog regolarmente, devo ammettere che non lei non ci era riuscita. I suoi esercizi alla UCLA uniscono un po’ di stile alle sue grandi capacità e alla sua abilità di correggersi sempre in trave.
C’è sempre stato un esotico miscuglio di razze alla UCLA, specialmente se confrontato con altre squadre, diciamo, più bionde. Ci sono le canadesi, c’è Anna Li, nata negli USA ma figlia di due campioni olimpici cinesi. I Bruins sono stati anche così intelligenti da chiamareLuisa Portocarrero, ginnasta del Guatemala con linee stupende e una coreografia che ha coinvolto la folla presente ai Mondiali e alle Olimpiadi. Ci sono state inoltre ragazze di origini giapponesi e afro-americane, in rappresentanza della variegata California. Poi, Mohini Bhardwaj, la prima campionessa olimpica USA di origini indiane. E infine Elena Degteva, campionessa nazionale junior russa a soli dodici anni. Adoro il mix della UCLA.

Così come mi piace il loro lavoro al corpo libero, mi piacciono anche gli esercizi alla trave della UCLA. Dovrebbero però curare le uscite con avvitamenti, perché tutte quante hanno qualcosa che non va con le gambe, ma anche in trave la Field le aiuta a trovare movimenti coreografici perfetti tra un elemento e l’altro. Adoro l’entrata di Arianna Berlin e l’uscita di Aisha Gerber è molto carina e vecchio stile. La Hopfner-Hibbs ha acquisito nuovi interessanti elementi, mantenendo l’infilata, l’entrata e l’acrobatica che conosciamo e adoriamo.

La mia preferita del momento è Nikki Tom (un altro nome divertente!). Mi piace tutto l’esercizio ma adoro la pirouette in attitude, troppo bella. E adoro anche i suoi capelli: la forma della sua coda è fantastica!

Rimaniamo un attimo sulle cose futili e parliamo di un’altra cosa meravigliosa dei Bruins: i loro body, che sono quasi sempre bellissimi. Sono femminili ma non troppo, interessanti senza essere fantastici, colorati ma non appariscenti e alla moda ma non volgari. E questo non è poco! Usano spesso la scollatura sulla schiena, oltretutto.


Poi c’è il volteggio di Vanessa Zamarripa's (nome impossibile!). Questa ginnasta ha delle linee stupende!


E poi, come non voler fare ginnastica alla UCLA? È una università rinomata per il loro programma (questo lo sappiamo anche qui in Australia), un’allenatrice leggendaria, una squadra di prim’ordine, una storia variegata, oltre ad uno splendido campus e al clima californiano!

Ma ho un’ultima domanda per I fans… Cosa sarebbe un “bruin”?
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