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Questo blog è la traduzione di The Couch Gymnast, blog sulla ginnastica internazionale.

giovedì 19 febbraio 2009

La gentilezza degli stranieri

Quando L'ultima Eroina della Ginnasta Bulgara Fu Salvata Grazie All'Amore Del Sud Africa Per Lo Sport


La Bulgaria è stata, come l’Ungheria, una potenza nella ginnastica in cui atlete come Diana Dudeva, l’unica medaglia olimpica del paese, e la sua compagna di squadra Boriana Stoyanova regnavano tra le migliori del mondo. Adesso è già tanto vedere una bulgara gareggiare, figuriamoci sul podio. Come in altri paesi dell’Europa dell’est, i fondi destinati alla ginnastica furono drasticamente ridotti negli anni settanta e ottanta dopo il crollo del comunismo e i programmi per la diffusione dello sport non venivano più finanziati e organizzati.

La situazione della Bulgaria si fece così tragica, secondo Gymnastics Greats, che la Federazione fu costretta a ritirare la nazionale dai Mondiali nel 1991 per mancanza di fondi, finché una azienda americana si interessò della cosa e li sponsorizzò.

Quando si pensa alla ginnastica artistica in Bulgaria, viene in mente una ginnasta in particolare: la meravigliosa Silvia Mitova, ricordata soprattutto per il suo esercizio al corpo libero su "Blues for Kook", uno splendido mix tra musica deliziosamente bizzarra e coreografia eccentrica tipicamente anni novanta. È uno di quegli esercizi che bisogna vedere. Eccolo.
Qualcuno odiava la musica, io la adoro. In ogni caso, sentite un po’ Kathy J che miagola “...it feels gooood” alla fine. Divertente!

Ma quell’esercizio è solo uno dei tanti elementi incredibili nella carriera della Mitova. C’è molto di più in questa triste storia, che ha per fortuna un bel finale.

Silvia è stata campionessa nazionale bulgara per almeno cinque volte ed è stata una delle poche ginnaste a cui fu permeso di gareggiare alle Olimpiadi del 1992 dopo che molte risultarono positive all’uso di diuretici, come la ginnasta vietnamita alle ultime Olimpiadi. Mitova finì undicesima nell’AA e ottava al corpo libero.

Alcuni non sanno che ebbe un infortunio molto grave e nemmeno che fu un fan sudafricano della ginnastica a salvarla. Mentre si allenava per i Mondiali del 1993, Mitova cadde provando un doppio con doppio avvitamento e si ruppe una vertebra della schiena. Rimase paralizzata per due settimane prima che un’operazione a Parigi la facesse camminare di nuovo. Avrebbe avuto bisogno di altre operazioni se avesse voluto ricominciare con la ginnastica.

Poco prima dell’incidente, Silvia era stata invitata a partecipare ad una gara parte di un festival dello sport in Sud Africa, dove la ginnastica stava diventando popolare. Quando annullò la sua partecipazione a causa dell’infortunio, un uomo di nome Wessel Oosthuizen, padre di un membro della nazionale sudafricana, la invitò ad andare ugualmente. Le presentò un neurochirurgo di nome Johann Wasserman, che si offrì generosamente di operarla gratuitamente, riuscendo a metterle a posto la schiena usando un pezzo d’osso prelevato da un’anca. Andò così bene che in quello stesso anno fu in grado di ricominciare con la ginnastica. Per la Mitova, sentirsi dire una cosa del genere a dicembre fu un sogno che si avvera, un meraviglioso regalo di Natale. Sfortunatamente, non riuscì a farcela alle Olimpiadi del 1996 che aveva sognato.

Silvia con il dottore che l’ha operata gratuitamente, Johann

La sua vita è stata molto intensa comunque e non ha mai lasciato la ginnastica. Si è sposata e si è trsferita negli USA portando anche i genitori Maia and Zarko, che erano stati ginnasti e avevano anche loro gareggiato ai loro tempi nella nazionale bulgara. Furono anche gli allenatori di Silvia. Oggi Silvia, sua madre, padre e marito si occupano di una società a Zieglerville. Tra tutti, hanno più di sessanta anni di esperienza come allenatori da condividere con le giovani ginnaste della zona.

Sylvia allenatrice

Nel 2008, Wessel Oosthuizen, l’uomo che aveva invitato Silvia in Africa, è andato negli USA. Anche questa volta ha invitato in Sud Africa la Mitova, stavolta in qualità di allenatrice, con alcune delle sue ginnaste per gareggiare. Lei ci è andata con undici ginnaste con le rispettive famiglie e gli allenatori; ospitate da famiglie locali, le ragazze si sono allenate e hanno gareggiato con le ginnaste sudafricane in quello che hanno definito un safari ginnico di dodici giorni.

Alcune delle ginnaste di Silvia in Sud Africa

Silvia rimarrà eternamente grata a Johan Wasserman e a Wessel Osthuizen per la loro generosità."Quando mi sono fatta male, Wessel era quello che mi aveva invitato in Africa. Mi ha aiutata a farmi fare una risonanza. Mi ha pagato il soggiorno in ospedale. Mi ha aiutata così tanto. È arrivato a gennaio e ha invitato qui tutta la squadra. Ho pensato che sarebbe stata un’ottima opportunità per loro. Il Sud Africa è una nazione meravigliosa e i sudafricani sono splendidi”

Silvia bambina agli Europei junior

Le ginnaste di Silvia dicono di essersi divertite un sacco in Africa nel vedere come si allenano e come vivono le ragazze lì. Silvia ha due bambini, Jessica e Justin e organizza la gara Silvia Mitova Invitational ogni anno. Sembra che vada tutto alla grande a casa Mitova, specialmente considerato quello che sarebbe invece potuto succedere.

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