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Questo blog è la traduzione di The Couch Gymnast, blog sulla ginnastica internazionale.

giovedì 19 febbraio 2009

Chi viene e chi va

I talenti della ginnastica che hanno fatto molta strada prima di arrivare dove si trovano ora
I Campionati Africani della scorsa settimana, che si sono svolti al Cairo, sono stati dominati dalle egiziane, in particolare dalla giovane Sherine El Zeiny. Non solo ha conquistato l’oro nell’AA, ma anche al corpo libero, volteggio e parallele e un bronzo alla trave. Così ho curiosato un po’ in giro per informarmi su questa ginnasta, di cui sapevo molto poco nonostante avessi sentito spesso il suo nome.
Mi ha sorpreso il fatto che il suo sito (abbastanza ridotto) sia scritto in olandese e non in arabo come mi sarei aspettata. El Zeiny ha origini arabe e olandesi, sembra: è nata nei Paesi Bassi, ma ha la doppia cittadinanza con l’Egitto. Ha vissuto e si è allenata a Nijmegen per la Pro Patria Zoetermeer e ha gareggiato agli Europei junior di squadra, piazzandosi 73esima nell’AA. Gareggia però più spesso per l’Egitto, sia alla Coppa del Mondo che ai Mondiali. Ha anche partecipato per l’Egitto alle Olimpiadi di Pechino grazie alla regola delle wildcard, unica rappresentante femminile africana ai Giochi. El Zeiny deve comunque la sua partecipazione alla meravigliosa performance di Stoccarda ai Mondiali: è infatti arrivata sorprendentemente 91esima su 215 ginnaste.

"Essere l’unica partecipante africana è entusiasmante”, ha detto ai giornalisti, “Mi da una motivazione in più perché vorrei che tutti gli egiziani e gli africani fossero orgogliosi di me”.

Questo mi ha fatto pensare a come la ginnastica internazionale sia sempre più influenzata dall’immigrazione, dalla politica e dalla globalizzazione crescente. Sembra che, anche se le diverse nazioni continuano a gareggiare l’una contro l’altra come hanno sempre fatto, il paese di nascita o di residenza non sempre coincide con la propria squadra. Esistono altri fattori determinanti, come la politica, la famiglia, l’istruzione, l’economia e la lealtà. La lista di oggi riguarda quindi quelle ginnaste che si sono ritrovate a lavorare o a vivere in altri paesi e le ragioni di queste scelte.


Poche persone nel mondo della ginnastica ignorano la storia di Oksana Chusovitina. E non capisco come si potesse non conoscerla, vista l’attenzione dei media sulla sua storia. Ogni mattina aspettavo il programma del mattino sui Giochi che c’era qui in Australia per vedere quando l’avrebbero tirata fuori... E ovviamente l’hanno fatto! Oksana è diventata una delle storie commoventi che i presentatori amano scoprire. Oksana ha cambiato una bella varietà di body, gareggiando per l’URRS, poi la Squadra Unificata, infine per l’Uzbekistan, tutti cambiamenti dovuti alle turbolenze politiche che hanno travolto la Russia negli ultimi cinquanta anni. Oksana si è anche allenata con una squadra tedesca a Colonia ogni anno dal 1997, ma non si è trasferita (il marito però è rimasto in Uzbekistan ad allenare) finché il figlio Alisher si è ammalato di leucemia e degli amici tedeschi le hanno offerto supporto finanziario per le cure.


Quando le hanno detto che se fosse stata cittadina tedesca, dopo tre anni le cure di Alisher sarebbero state gratuite, Chusovitina non ha esitato a fare questo cambiamento e gareggiare per la Germania. Suo marito, però, non può ottenere la cittadinanza ed è rimasto quindi a Tashkent alla loro palestra. Anche se Oksana afferma che non è importante per lei gareggiare per un paese o un altro, rimarrà eternamente grata alla Germania per l’aiuto al figlio.

"La Germania ha fatto grandi cose per lui. Non pensavamo che un altro paese potesse fare tutto questo. So che nel mondo ci sono più persone buone che cattive. Quando siamo arrivati in Germania, dopo una settimana era già all’ospedale per le cure. La Germania gli ha ridato la vita”

Molte ex ginnaste si sono trasferite in altri paesi per diventare allenatrici. Per molte ginnaste dell’est, un lavoro negli Stati Uniti, in Australia o nell’Europa occidentale è molto più redditizio che nei loro paesi, nonostante la nostalgia di casa. Maria Olaru ha passato un po’ di tempo a Klagenfurt in Austria, con un contratto di tre mesi ottenuto grazie al presidente della società ginnica.

La nostalgia della Romania era insopportabile per la Olaru, che alla fine è tornata a casa prima del tempo.

"Mi mancava troppo casa, la città era morta. Non si vedono persone in giro per strada e chi esce, prende la macchina. Avevo così tanta nostalgia che quando sono arrivata, non ho mangiato altro che un panino e un’insalata per i primi cinque giorni”

L’allenatore di Shawn Johnson, Liang Chow, ha allenato la squadra femminile in preparazione alle Olimpiadi per dimostrare alla Cina quanta strada aveva fatto dopo il ritiro.

“Sono soddisfatto delle atlete e di me stesso. Non ero più tornato in Cina da quattordici anni ed è un onore tornare come allenatore della squadra degli Stati Uniti.”

Alcuni hanno lasciato gli Stati Uniti per allenare, scoprendo poi che il desiderio di gareggiare non era ancora scomparso. Dodici anni dopo aver vinto proprio “quell’AA” per l’Unione Sovietica, Tatiana Gutsu ha annunciato il suo ritorno... Con la squadra degli USA!


Mentre allenava a Detroit, la Gutsu ha ricominciato ad allenarsi dietro consiglio di un altro allenatore. A quel punto aveva già ricevuto la cittadinanza americana quindi non avrebbe potuto nemmeno volendo ritornare ad allenarsi per l’Ukraina, squadra nella quale era stata piazzata dopo la dissoluzione dell’URRS. Non aveva dei bei ricordi di quel periodo, ha detto al giornale International Gymnast. Quando si era ritrovata ad allenarsi con un allenatore diverso, le cose cominciarono a cambiare, spingendola al ritiro all’inizio.

"La famiglia non c’era più. Non è come quando strappi una foto ma hai ancora tutte le parti, anche se separate. È molto peggio. I sogni non c’erano più. Non mi definisco come una vittima, ma per me e le altre atlete era tutta colpa della rottura dell’Unione”.

Nel 2002, Gutsu ha deciso di allenarsi ancora su tre attrezzi, lasciando da parte solo le parallele, per i nazionali USA sperando di qualificarsi per i Mondiali di Anaheim. Diceva che allenarsi la entusiasmava, ma che sembrava che il suo corpo si stesse svegliando da un coma. Gutsu non vedeva l’ora di gareggiare per un altro paese, comunque.

"Ho già gareggiato per l’URRS, quindi sarà una bella differenza gareggiare per gli USA. Ho così tante medaglie per l’URRS che sarà divertente averne qualcuna anche per gli USA!”

Ma la Gutsu non è riuscita ad arrivare in squadra alla fine.
Shavahn Church, cittadina britannica e americana, ha cominciato ad allenarsi negli Stati Uniti per arrivare alla squadra nazionale. Agli American Classic del 2003 arrivò quarta nell’AA e conquistò un oro alle parallele. Lo stesso anno ottenne ottimi risultati anche ai nazionali, anche se ci fu qualche controversia per un punteggio non assegnato per un elemento nuovo che Shavahn aveva eseguito. L’anno successivo, purtroppo, fu costretta a ritirarsi dopo un solo giorno di gara ai nazionali per una mano rotta.

Dopo la guarigione, Shavahn ha annunciato di voler gareggiare per la squadra britannica. Ha mantenuto la residenza negli USA ma si spostava nel Regno Unito per gare e campi di allenamento. Disse che, oltre che avere più possibilità di qualificarsi nella squadra britannica, non vedeva l’ora di passare più tempo nel Regno Unito.

"Mamma e papà sono cittadini britannici e le mie sorelle Carly e Jade sono nate nel Regno Unito. Abbiamo i parenti e le nonne in Inghilterra, quindi potrò vederle più spesso. Inoltre, a causa dell’infortunio, non avevo molte possibilità di arrivare alla squadra nazionale negli USA"

Si è trattato di una decisione perfetta per Shavahn, visto che è poi riuscita a qualificarsi per i Mondiali del 2005 a Melbourne, finendo la gara ventesima nell’AA. È stata poi quinta ai Commonwealth Games a Melbourne e ha vinto un argento alle parallele prima che un altro infortunio la costringesse a tornare negli USA per gareggiare all’università per l’UCLA.
Tra l’altro la ginnastica universitaria è sempre stata un punto d’arrivo per le atlete dopo la carriera agonistica e molte università hanno oltrepassato i confini nazionali per recuperare talenti per le loro squadre.

Gabriela Onodi, che non è in alcun modo parente della superstar Henrietta Onodi, è stata membro della nazionale ungherese per otto anni, durante i quali ha vinto l’AA degli Hungarian Masters per tre volte. Ha gareggiato a Mondiali ed Europei, conquistando un sesto posto al corpo libero agli Europei 1998. Successivamente, si è trasferita per gareggiare con gli Utah Utes come all-arounder.

Moltissime ginnaste canadesi hanno fatto lo stesso, per completare la loro carriera. Sia Elyse Hopfner-Hibbs che Aisha Gerber hanno utilizzato delle borse di studio per gareggiare con i UCLA Bruins quest’anno. Elyse, la prima canadese a vincere una medaglia ai Mondiali, ha terminato a Pechino il suo ultimo anno da agonista e approfittato della partenza dell’allenatrice Carol Angela Orchard per andare all’università. Elyse ha firmato per la UCLA, ma secondo la Orchard ha temuto questo cambiamento fino a poco tempo fa. È maturata molto negli ultimi tempi, dice un’intervista della CBC, ed è ora entusiasta dell’avvenimento.

Carol Angela Orchard afferma di volere che Elyse ora pensi a se stessa, e non alla sua nazione.

"Non voglio che si trasferisca pensando “Quello che sto facendo non va bene per il mio paese”. È una giovane donna che ha dato molto. Voglio che vada e si diverta perché se lo é meritato. Voglio dire, stiamo parlando della UCLA! Sarà una grande avventura! Elyse ha dato molto alla ginnastica canadese. So che ora si tratta di una magra consolazione – dopo la trave a Pechino – ma è la ginnasta di maggior successo che abbiamo mai avuto”.

Sia la ginnasta australiana Chloe Sims, vincitrice dell’AA dei Commonwealth Games di Melbourne nel 2006, che Olivia Vivian, che ha gareggiato a Pechino documentando la sua avventura in un blog, si sono ora spostate all’università. Vivian saluta la sua nuova vita americana alla Ohio State University, dove gareggia per i Beavers, con lo stesso umorismo contagioso col quale sembra salutare ogni avvenimento. Nel suo blog dice:


“La cosa bella delle lezioni è che tutti sono fissati col mio accento australiano. Ho fatto una presentazione oggi e giuro che nessuno ascoltava quello che dicevo perché erano troppo interessati a come lo dicevo! Pazienza, comunque, credo proprio che una A sia il giusto compenso per aver avuto tutta quella gente che mi fissava col sorriso!”

Ed ecco ora ancora qualche esempio di ginnaste che hanno avuto a che fare con più di una squadra nazionale!

L’anno scorso si diceva in giro che Jana Bieger dovesse abbandonare la squadra USA per quella tedesca. Ma si trattava solo di pettegolezzi.

Si sa che due delle ginnaste più popolari del passato quadriennio sono nate in Russia. Daria Joura è nata in Siberia e Nastia Liukin vicino a Mosca. Entrambe si sono spostate in altri paesi grazie alle abilità di allenatori dei loro genitori, che miravano ad iniziare una nuova vita in paesi più fortunati.

Erica Lynn Danko, che ha gareggiato per il Giappone ai Junior Pacific Rims, conquistando un argento al volteggio con uno Yurchenko con due avvitamenti, ha apparentemente la doppia cittadinanza giapponese/statunitense (non riesco però a trovare il suo paese di residenza. Qualcuno ne sa qualcosa?).


La cittadina messicana/statunitense Mandi Rodriguez ha sorpreso tutti quanti, inclusa se stessa, prendendosi una pausa dalla sua carriera di ginnasta all’università con i Beavers (non ha sbagliato nemmeno un esercizio sui 48 totali l’anno scorso) per gareggiare ai campionati nazionali messicani e arrivando sesta nell’AA.

Una Ginnasta da Salotto ha già scritto di due giovani ginnaste USA che gareggiano per i loro paesi di nascita. Jessica Pouchet di Trinidad e Tobago ha passato l’adolescenza allenandosi un po’ negli USA e a Trinidad con la squadra nazionale. Ha gareggiato ai Commonwealth Games e ai Carribean Games per Trinidad e Tobago. Poi si è spostata all’università, gareggiando per la Brown. Ha affermato in una intervista che aiutare il suo paese a migliorare nella ginnastica era molto più importante di ogni guadagno personale o individuale.

Gigja Hermannson ha combattuto contro la mononucleosis per gareggiare per l’Islanda nel 2003 ai Mondiali di Anaheim, nonostante vivesse a San Jose in California. Anche se non era una agonista quando è stato scritto un articolo su di lei nel The Almaden Valley Times, Gigja era la 124esima ginnasta al mondo e si era allenata nell’estate in Islanda per gareggiare ai Mondiali e ai Giochi Scandinavi, sostituendo un’altra atleta in una squadra a cui mancava ancora qualcosa nonostante il notevole miglioramento.

Sia Viktoria Karpenko che Yevgenia Kuznetsova hanno lasciato l’Ucraina per la Bulgaria per gareggiare nella nazionale nel 2002. Nessuna delle due ha avuto particolare successo da allora. La Karpenko ha tentato di tornare a gareggiare per due volte, ma ha subito vari infortuni.

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