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Questo blog è la traduzione di The Couch Gymnast, blog sulla ginnastica internazionale.

domenica 25 gennaio 2009

La pecora nera di Deva

-DALL’ARCHIVIO DI UNA GINNASTA DA SALOTTO (8 OTT 2008)-

La Romania è stata probabilmente la prima nazione ad essere accusata di produrre ginnaste in serie, tutte identiche. Particolarmente negli anni ottanta e novanta, erano tutte piccole, brune, con gambe lunghe e busto corto, molto dinamiche con volteggi e acrobatica incredibili, tutte appiccicate alla trave con un equilibrio imbattibile e poco a loro agio sulle parallele, ma in ogni caso capaci di raccogliere medaglie negli AA. Erano sempre troppo serie persino durante le gare e la maggior parte di loro ha avuto una carriera breve e, come poi si è scoperto successivamente, la tendenza ad essere un po’ sotto l’età consentita. Ovviamente erano anche diverse per certi aspetti, sia in termini di personalità che di preparazione ginnica, ma i giornali si ostinavano ad usare termini come “robotiche” e “cupe” per descriverle, specialmente negli anni novanta.
Ma che importa, la Romania aveva trovato la sua formula fisiologica e psicologica per il successo, e non volevano di sicuro cambiare! A Deva continuavano a sfornare campioni, quindi di sicuro la loro formula era vincente.
Ogni tanto, però, una di loro era un po’ diversa dalle altre, spezzava la catena di piccoline brune ma vinceva comunque: c’è stata l’altissima Maria Olaru, poi l’olimpionica dalla lunga carriera Lavinia Milosovici, la biondissima Amanar, la pigra e cattivella Marinescu.
Ma la ginnasta rumena che davvero non era fatta con lo stampo è stata Catalina Ponor: tutto in lei era diverso. Se la Regina Khorkina era la diva del dramma della ginnastica russa, Cata era la Principessa rumena un po’ birichina, ma mai troppo sopra le righe. A differenza di quelle che sono passate alla carriera di modelle con pochi vestiti addosso, lei è riuscita a stare dalla parte giusta dello scandalo... ma di poco. È riuscita comunque ad essere interessante ed un pochino sfacciata in uno sport dominato da mini brave ragazze.
Ecco alcune delle ragioni per cui Cata si distingueva dalla massa.

Era diversa: a differenza delle sue compagne di squadra, dimostrava la sua età. Era una donna, non una bimba. Era alta per una ginnasta e, tra l’altro, molto bella.



Non ha la solita storia delle solite ginnaste rumene. Non si allenava nemmeno a Onesti o a Deva all’inizio, ma fu scoperta nel periodo nero per la ginnastica rumena in cui Bitang e Belu giravano disperatamente per il paese per scoprire nuovi talenti. Trovarono Miss Ponor all’età di quindici anni a Costanta, dove si allenava. E infatti ha raggiunto il picco della sua carriera tardi, a diciassette anni ad Atene, e non a otto anni come le altre. Anche se si comportò molto bene ad Anaheim nel 2003, quell’anno non vinse nemmeno i nazionali rumeni! In un’intervista, disse che desiderava continuare dopo Atene perchè non era a Deva da molto tempo, il che significava che non aveva ancora sacrificato troppo la sua vita per la ginnastica.

Come per la Khorkina, la gente parlava di lei. Tutti i rumeni si interessavano della sua vita amorosa (sì, ne aveva una!). Ad un certo punto della sua carriera, mentre lei stava guarendo dalla scarlattina, anche Robert Stanescu (che si diceva fosse il suo ragazzo) si ammalò misteriosamente della stessa malattia. Tutta la sqaudra maschile rumena fu messa sotto controllo medico e dovettero prendere antibiotici. Tutto questo due giorni prima dei campionati Europei di Amsterdam! Non c’è bisogno di sottolineare che in quel momento nessuno la amava.

Non aveva paura di prendersela coi giudici. Lei e Belu si batterono per farle alzare il valore di partenza assegnato sia in trave che al corpo libero ai Mondiali del 2005 quando ottenne un valore partenza sorprendendentemente basso all’inizio, uscendo così da tutte le finali. Poi Cata affilò gli artigli, lamendandosi rumorosamente con i media della giuria in quella gara, che apparentemente non sapeva come fare il proprio lavoro.

La povera Cata è stata vittima del karma. Un umiliante articolo di giornale, affermò che la sua sfortuna a Melbourne era da attribuirsi a (come si può dire in modo elegante?)... alla sua prima esperienza con certi “problemi femminili”! E poi continuavano la spiegazione dicendo che le atlete si sviluppano in ritardo e che Catalina era turbata e preoccupata per questa ragione. Possibile che in Romania non esista la sfera privata???
Era una ribelle. Lei e le compagne Florica Leonida e Alexandra Eremia furono scoperte al ritorno da una festa alle prime ore del mattino durante il periodo di allenamento. Immagino che una cosa del genere a Deva fosse grave quanto drogarsi o farsi mettere incinte. Nessuna aveva il permesso di andare alle feste, nemmeno per poche ore. In effetti, in quel periodo si stavano preparando per i Mondiali!
Questa fu una delle ragioni per cui Belu smantellò la squadra e le mandò ad allenarsi a casa per qualche tempo, dicendo che le ragazze erano troppo pigre e fuori controllo.

E inoltre, era diversa anche nel modo di vestire (ehm ehm).

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